
Storie astronomiche cittadine
Fabrizio Bonoli (UNIBO-INAF), Irene Graziani (UNIBO)
Un percorso attraverso “le vie delle stelle” può far scoprire luoghi della città che richiamano suggestioni astronomiche: negli edifici, nelle opere d’arte, negli oggetti, nei personaggi, negli avvenimenti. Luoghi spesso trascurati o dimenticati, nei quali si può ritrovare l’astronomia come parte integrante della cultura urbana.
Le vie delle stelle – descrizione del tour
«La città contiene il suo passato come le linee di una mano», scrive Calvino ne Le città invisibili. Anche Bologna contiene il suo passato, come sa il visitatore attento. E nel suo passato possiamo anche trovare un po’ di astronomia: segni ed episodi che ricordano come il rapporto con il cielo stellato sia sempre stato un elemento presente nella vita e nella cultura cittadina.
Un percorso attraverso “le vie delle stelle” può far scoprire luoghi della città che richiamano suggestioni astronomiche: negli edifici, nelle opere d’arte, negli oggetti, nei personaggi, negli avvenimenti. Luoghi spesso trascurati o dimenticati, nei quali si può ritrovare l’astronomia come parte integrante della cultura urbana ‒ nell’orientamento solare della sua fondazione, nei manufatti per la misura del tempo, negli edifici religiosi con un richiamo al rapporto microcosmo-macrocosmo, nella raffigurazione pittorica di eventi celesti ‒ oppure luoghi nei quali qualcosa di astronomico ‒ un’osservazione, un esperimento, un personaggio, un dibattito ‒ ha svolto un ruolo significativo.
Luoghi i cui segni sono spesso oscuri alla nostra chiave di lettura, ma che erano ben leggibili per i cittadini dell’epoca.
Luoghi che si possono percorrere con uno sguardo diverso e più attento a una cultura, quella astronomica, che un tempo si rivolgeva al cielo stellato e ai suoi accadimenti con uno spirito del tutto differente da quello contemporaneo.
Accompagnare alla conoscenza e alla comprensione di queste “vie delle stelle” consente di riportare alla luce i legami fra astronomia, arte, architettura, società ‒ cultura tout court ‒ e di fornire così una consapevolezza e una comprensione più piena di quelle espressioni materiali dello spirito che oggi sono spesso limitate dal filtro del puro apprezzamento estetico, con lo scopo principale di favorire la valorizzazione del patrimonio culturale della città attraverso la sua storia astronomica.
Partendo dal centro della città, quel centro in cui «non si perde neanche un bambino», come ha cantato Lucio Dalla, la visita percorrerà “le linee calviniane della mano stellata” di Bologna con l’illustrazione di manufatti o avvenimenti spesso trascurati nelle normali visite turistiche.
Ritrovo al centro di Piazza Maggiore, 15 minuti prima della partenza.
Max 15 persone Durata 4 ore.